Cos’è la narrativa?
Nella sua accezione più ampia, la narrativa è semplicemente una storia inventata. Creare storie è qualcosa di antichissimo.
Narrativa è una storia inventata e raccontata in prosa solo con le parole.
Solo con le parole.
Le forme basilari della narrativa
Romanzo. Normalmente il romanzo, negli USA, è lungo almeno ottantamila parole (circa 320 pagine a doppia spaziatura). Alcuni romanzi sono un po’ più brevi, altri sono più lunghi. I romanzi sono solitamente divisi in capitoli, che permettono al lettore di prendersi una pausa mentale. Un romanzo è l’equivalente letterario di una sinfonia, la più grande e ambiziosa forma di narrazione, sono molto più lunghi di altre forme di narrativa, di solito sono più ricchi in tutti i settori: più personaggi, più scene, maggiori sviluppi, maggiore peso. Possono avere una storia centrale, ma questa di solito è circondata da un mondo di frenetica attività.
Scrivere un romanzo è un grande impegno che può portare via molti anni, una vera e propria prova di resistenza.
Poi c’è il racconto. I racconti forse sono il modo migliore per iniziare a scrivere narrativa, perché richiedono meno tempo di un romanzo, ma anche il racconto ha delle regole ben precise. Se a un romanzo può essere perdonato qualche eccesso, il racconto deve essere tenuto a dieta. Ogni parola è importante. Il miglior racconto richiede una precisione e una economia degne della poesia.
Infine c’è la novella o romanzo breve, che si trova a metà strada tra il racconto e il romanzo. La novella può essere lunga dai quindicimila a ottantamila parole circa. Alcuni romanzi brevi uniscono il grande obiettivo di un romanzo con la narrazione scarna del racconto, come nel caso di Cuore di tenebra di Conrad, che racconta il lungo viaggio di un piroscafo su un fiume africano. Altri romanzi brevi uniscono l’obiettivo limitato di un racconto con la narrazione prolissa di un romanzo, come nel caso delle Metamorfosi di Kafka, che racconta pochi, folli, giorni nella vita di un uomo che si sveglia e scopre di essersi trasformato in uno scarafaggio.
Narrativa letteraria e di genere
La narrativa letteraria comprende quelle storie che hanno l’aspirazione di essere considerate forme d’arte. La maggior parte di queste ri rivolge a una élite di lettori, specialmente nel caso dei racconti.
La narrativa di genere comprende invece storie che appartengono ai generi popolari come mistery, thriller, horror, fantasy, fantascienza, western e storie d’amore, e che spesso sono pensate per un pubblico più vasto (in qualche caso si utilizza il termine mainstream, che si riferisce a quella narrativa letteraria che ha un largo successo commerciale).
Trovare i semi. Come iniziare a scrivere
Tutto comincia da un’idea. Le idee sono i semi da cui l’albero della storia potrà crescere. Non ci sono regole su come trovare un seme: può scaturire da un personaggio, un nome, una situazione, un dialogo ascoltato per caso, un luogo, anche solo un vago sentimento.
Passeggiando in un angolo oscuro della cattedrale di Notre Dame, Victor Hugo notò la parola greca indicante il fato incisa nella pietra. Immaginò che un’anima tormentata avesse inciso quella parola. Da questo seme è nata la monumentale opera Notre Dame de Paris.
Le idee sono ovunque. Lo scrittore di narrativa deve imparare a setacciare il mondo in cerca di semi. Probabilmente il posto migliore in cui cercare l’ispirazione è la propria vita. Ci sono centinaia di cose nella nostra vita che, se viste con profondità e curiosità, possono trasformarsi in ottime storie.
Anche le piccole cose della vita possono diventare una storia.
Anche le cose più normali possono diventare idee per una storia.
Pensa al tuo passato, alle cose che volevi, alle cose che hai dimenticato o perso. Setaccia i tuoi pensieri e ricordati che la storia non deve riguardare te. Non essere egocentrico o egocentrica con le tue idee: un bravo scrittore deve osservare le cose all’esterno e, come disse Henry James, sviluppare il potere di intuire le cose nascoste alla vista. Studia le altre persone e immagina che sono realmente e come sarebbe camminare nelle loro scarpe, se sono scarpe sportive oppure scarpe ortopediche.
A un livello più profondo, è molto piacevole vedere che le altre persone sono sperdute e problematiche proprio come lo siamo noi. In un certo senso, la narrativa è l’affermazione che non siamo soli. Questo è uno dei vantaggi dell’essere scrittori: i tuoi sensi si svilupperanno, il mondo attorno a te diventerà più vivo, multidimensionale e ricco di significati.
Uno dei segreti per scrivere bene è parlare di ciò che conosciamo bene.
Lo stile, le emozioni, le sensazioni saranno tue. La massima corretta dovrebbe forse essere questa: parla di ciò che ti interessa.
Ma allora come fare a sapere qual è la grande idea, quella che vale la pena di seguire? In qualche modo lo capirai. Tieni bene a mente, comunque, che la buona idea da sola non ti darà l’intera storia. Un’opera di narrativa è un insieme di buone idee. Una singola parola può avere ispirato Notre Dame de Paris, ma Hugo è riuscito a scrivere oltre ottocento pagine partendo da questo seme.
Prendi nota delle tue idee
Molti scrittori non escono senza un bloc-notes. La buona idea può rimanervi accanto, ma una volta che le idee iniziano a scoppiare in testa come pop corn sarà difficile ricordarle tutte. Però, fai attenzione: i semi che cogli dal mondo sono, appunto, solo semi. Una volta piantati i semi nel suolo della storia, lasciali crescere e diventare narrativa. Non rinchiudere la tua storia nei confini delle cose come sono. La scrittura creativa permette di rendere le storie più belle della vita reale, anche quando la storia sembra perfettamente reale.
Prepararsi al lavoro
Perché un’opera di narrativa sia buona, bisogna lavorarci molto.
Se vuoi scrivere davvero, dovendo scegliere se essere brillanti e pigri o essere disordinati ma pieni di entusiasmo, scegli sempre quest’ultima opzione. Certo, la creatività, il talento e l’ispirazione sono sicuramente importanti, ma il lavoro viene fuori se c’è davvero voglia di lavorare.
Il modo migliore per scrivere bene è scrivere, scrivere e scrivere.
La pratica è ciò che fa la differenza tra il peggiore scrittore mai esistito e uno che occasionalmente scrive qualcosa degno d’esser letto. Se sei veramente decisa a scrivere, se sei davvero convinto, dovresti provare a stabilire dei precisi tempi di scrittura, preferibilmente più giorni alla settimana. Alcuni scrittori preferiscono le prime ore del mattino, altri il tramonto. Trova il momento in cui ti senti più a tuo agio. Sforzati di rispettare l’orario che hai scelto, applicarsi in questa fase è ancora più importante che scrivere qualcosa di meraviglioso.
Trova un posto confortevole. Non preoccuparti se non hai uno studio che affaccia sulle coste del Maine, Una parte della tua tana, o anche il tuo stesso letto, può andar bene. Molti scrittori cercano la solitudine, ma altri preferiscono i luoghi affollati.
Regolarità e un bel posto per scrivere.
Tempi duri e morbidi
Ci sono due tipi di tempo da dedicare alla scrittura:
- il tempo duro è dedicato a quello che normalmente si definisce scrivere, al computer, su un quaderno: la fase pratica.
- Il tempo morbido è quello in cui non si scrive ma si progetta il lavoro. Questo può succedere dovunque e in ogni momento, portando a spasso il cane, facendo la spesa, perdendo soldi al casinò. La progettazione è la parte più importante del lavoro, ed è una delle cose più belle dell’essere scrittori.
Il tempo morbido è molto utile per superare i periodi di stasi. Quando non sai come risolvere la storia, o come descrivere il misterioso nuovo personaggio, non preoccuparti. Fai qualcos’altro, relega il problema in qualche angolo della mente. Oppure stacca completamente la spina dal lavoro e lascia che sia la soluzione a trovarti.
Il momento del relax è il migliore per creare nuove idee. Tieni un taccuino e una penna sul comodino, e prendi nota di queste idee prima che il sonno e i sogni le cancellino.
L’importanza del mestiere
Per raccontare davvero una storia hai bisogno di una buona dose di mestiere. Per mestiere intendo la pratica che scaturisce dal lungo esercitarsi nella costruzione di una buona storia. Una buona dose di abilità e mestiere è quasi sempre indispensabile per realizzare una storia veramente buona, degna di essere letta. Puoi costruire una sedia senza nessuna conoscenza di falegnameria solo perché sai com’è fatta una sedia. Puoi tagliare il legno e montare i pezzi, e quasi sicuramente avrai una sedia, ma probabilmente sarà traballante, sgraziata e destinata a rompersi presto. Certamente non riuscirai a venderla. La stessa cosa vale per la narrativa.
Le regole della tecnica narrativa sono state create da nessuno in particolare, semplicemente si sono sviluppate nel tempo come principi-guida che hanno rafforzato la scrittura creativa, un po’ come le regole di incastro e assemblaggio hanno migliorato il modo di costruire le sedie.
Due consigli e poi basta
Innanzitutto devi imparare che è meglio mostrare le caratteristiche di un personaggio piuttosto che dirle, show don’t tell, è una specie di mantra della narrativa, un po’ come misura due volte e taglia una volta sola lo è per i falegnami.
Poi leggi molto. Puoi imparare qualcosa da qualsiasi racconto o romanzo. Dovresti scrivere ciò che ti piace leggere e provare a utilizzare qualche tecnica che può esserti utile. In ogni caso, seguire il proprio gusto è un ottimo modo per far emergere il proprio vero stile.
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